Raffaella Carrà, i funerali nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli
La Chiesa quella dell’Ara Coeli ha accolto Raffaella Carrà in una bara di legno semplice, come lei aveva desiderato e, con una cerimonia piena di parenti e amici che l’hanno accompagnato nella vita personale e artistica, in primis l’ex compagno Sergio Japino. Da mercoledì 7 luglio fino alle 11 di oggi, venerdì 9 luglio nella Sala della Protomoteca del Campidoglio è rimasta aperta la camera ardente per Raffaella Carrà – showgirl, cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva, radiofonica e autrice televisiva – scomparsa lunedì scorso a Roma all’età di 78 anni. A seguire, alle ore 12, si è svolta la funzione funebre presso la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, sempre su Piazza del Campidoglio, alla quale ha partecipato la sindaca Virginia Raggi. Una cerimonia funebre piena di affetto e vicinanza da parte dei cittadini hanno avuto la possibilità di seguire le esequie in diretta attraverso un maxischermo che è stato allestito in piazza del Campidoglio, e delle persone che all’interno della chiesa hanno potuto dare l’ultimo saluto a Raffaella Carra tributandole numerosi applausi e infine una standing ovation. Durante il funerale della nota artista Raffaella Carrà tenutisi oggi a Roma, Fr. Francesco Dileo, rettore del Santuario di San Giovanni Rotondo e presidente della Fondazione Voce di Padre Pio ha annunciato che l’urna di Raffaella Carrà per sua espressa volontà, appena possibile giungerà a San Giovanni Rotondo. Il 19 maggio 2001 Raffaella Carrà inaugurava, il nuovo Centro comunicazioni realizzato a San Giovanni Rotondo, che oggi si è evoluto nell’emittente nazionale Padre Pio Tv. Un legame profondo con San Pio e i frati che durante gli anni si è rafforzato sempre di più, tanto desiderare anche dopo la morte, di tornare a San Giovanni Rotondo per l’ultimo saluto a Padre Pio, che certamente, come ha sottolineato Fr. Francesco durante l’omelia, l’attende dinanzi alle porte del paradiso. L’urna poi tornerà in Toscana. Tutti i partecipanti hanno dovuto attenersi a quanto disposto dalla vigente normativa contenente misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus.