Il Papa incontra i partecipanti dell’International Catholic Legislators Network
Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti all’Incontro dell’International Catholic Legislators Network e ha loro rivolto il discorso che pubblichiamo di seguito:
Discorso del Santo Padre
Vorrei chiedervi scusa di non parlare in piedi, ma ancora sono nel periodo post-operatorio e devo farlo da seduto. Scusatemi.Onorevoli Signore e Signori!Sono lieto di incontrarmi nuovamente con voi, parlamentari di diversi Paesi, in questo momento critico della storia: un momento critico della storia. Ringrazio il Cardinale Schönborn e il Signor Alting von Geusau per le loro parole di saluto e di introduzione. E mi rallegro della presenza di Sua Santità Ignatius Aphrem II, Patriarca della Chiesa Siro-ortodossa.Dagli inizi dell’International Catholic Legislators Network, nel 2010, avete accompagnato, sostenuto e promosso il lavoro della Santa Sede come testimoni del Vangelo nel servizio ai vostri Paesi e alla comunità internazionale nel suo insieme. Sono grato per il vostro amore alla Chiesa e per la collaborazione con la sua missione.Il nostro incontro avviene oggiin un momento molto difficile. La pandemia da Covid-19 si accanisce. Abbiamo certamente registrato progressi significativi nella creazione e nella distribuzione di vaccini efficaci, però ci rimane ancora molto lavoro da portare a termine. Ci sono stati già più di duecento milioni di casi confermati e quattro milioni di morti per questa piaga terribile, che ha causato anche tanta rovina economica e sociale.Il vostro ruolo di parlamentari è dunque più che mai importante. Preposti a servire il bene comune, ora siete chiamati a collaborare, attraverso la vostra azione politica, a rinnovare integralmente le vostre comunità e la società intera. Non solo per sconfiggere il virus, e nemmeno per tornare allo status quo antecedente la pandemia, no, sarebbe una sconfitta, ma per affrontare le cause profonde che la crisi ha rivelato e amplificato: la povertà, la disuguaglianza sociale, l’estesa disoccupazione e le mancanze di accesso all’educazione. Fratelli e sorelle, da una crisi non si esce uguali: usciremo migliori o peggiori. Da una crisi non si esce da soli: usciremo insieme o non potremo uscirne.In un’epoca di perturbazione e polarizzazione politica, i parlamentari e i politici più in generale non sono sempre tenuti in grande stima. Questo non vi è nuovo. Tuttavia, quale chiamata più alta esiste che quella di servire il bene comune e dare priorità al benessere di tutti, prima del tornaconto personale? Il vostro obiettivo dev’essere sempre questo, perché una buona politica è indispensabile per la fraternità universale e la pace sociale (cfr Enc. Fratelli tutti, 176).Nella nostra epoca, segnatamente, una delle maggiori sfide in questo orizzonte è l’amministrazione della tecnologia per il bene comune. Le meraviglie della scienza e della tecnologia moderna hanno aumentato la nostra qualità di vita. «È giusto rallegrarsi per questi progressi ed entusiasmarsi di fronte alle ampie possibilità che ci aprono queste continue novità, perché la scienza e la tecnologia sono un prodotto meraviglioso della creatività umana che è un dono di Dio» (Enc. Laudato si’, 102). Tuttavia, abbandonate a loro stesse e alle sole forze del mercato, senza gli opportuni orientamenti impressi dalle assemblee legislative e delle altre pubbliche autorità guidate dal senso di responsabilità sociale, queste innovazioni possono minacciare la dignità dell’essere umano.Non si tratta di frenare il progresso tecnologico.
Tuttavia, gli strumenti della politica e della regolazione permettono ai parlamentari di proteggere la dignità umana quando essa viene minacciata. Penso ad esempio alla piaga della pornografia minorile, allo sfruttamento dei dati personali, agli attacchi alle infrastrutture critiche come gli ospedali, alle falsità diffuse tramite i social e così via. Una legislazione attenta può e deve guidare l’evoluzione e l’applicazione della tecnologia per il bene comune. Vi incoraggio, fratelli e sorelle, dunque, calorosamente ad assumere il compito di una seria e approfondita riflessione morale sui rischi e le opportunità insiti nel progresso scientifico e tecnologico, affinché la legislazione e le norme internazionali che li regolano possano concentrarsi sulla promozione dello sviluppo umano integrale e della pace, piuttosto che sul progresso fine a sé stesso.I parlamentari naturalmente rispecchiano i punti di forza e di debolezza di quanti rappresentano, ciascuno con specificità da mettere a servizio del bene di tutti. L’impegno dei cittadini, nei diversi ambiti di partecipazione sociale, civile e politica, è imprescindibile. Siamo tutti chiamati a promuovere lo spirito di solidarietà, a partire dalle necessità delle persone più deboli e svantaggiate. Tuttavia, per guarire il mondo, duramente provato dalla pandemia, e per costruire un futuro più inclusivo e sostenibile in cui la tecnologia serva i bisogni umani e non ci isoli l’uno dall’altro, c’è bisogno non solo di cittadini responsabili ma anche dileaderspreparati e animati dal principio del bene comune.Cari amici, il Signore vi conceda di essere fermento di una rigenerazione di mente, cuore e spirito, testimoni di amore politico per i più vulnerabili, affinché, servendo loro, possiate servire Lui in tutto ciò che fate.Benedico voi, benedico le vostre famiglie e benedico il vostro lavoro. E anche voi, vi chiedo per favore, pregate per me. Grazie.