Messaggio del Santo Padre Francesco per il gemellaggio dei Santuari di Guadalupe
Pubblichiamo di seguito il Messaggio che Papa Francesco ha inviato per il gemellaggio dei Santuari di Guadalupe:
Messaggio del Santo Padre
Sua eccellenza reverenda
Mons. Francisco Cerro Chaves
Arcivescovo di Toledo
Caro fratello,
Con grande gioia desidero trasmettervi il mio saluto in occasione del gemellaggio dei due santuari dedicati alla Beata Vergine Maria, sotto il titolo di Nostra Signora di Guadalupe. La prego di estenderla innanzitutto a Sua Eminenza il Cardinale Carlos Aguiar Retes, Arcivescovo del Messico, e, insieme con lui, a tutti i Vescovi, sacerdoti , persone consacrate e fedeli che hanno voluto porsi in questo giorno ai piedi della Vergine Santa, come un solo popolo santo di Dio.
Maria, nostra Madre, è sempre per il suo Popolo vincolo di comunione. Sia la Scrittura che la tradizione apostolica la mostrano convocando gli apostoli e la comunità intorno a lei, in un clima di preghiera. Così si esprime san Luca negli Atti degli Apostoli : “Tutti, intimamente uniti, si dedicarono alla preghiera, in compagnia di alcune donne, di Maria, la madre di Gesù. e dei suoi fratelli» (1,14). Questa esperienza fondante della prima comunità cristiana trascende tempi e luoghi, e la Madre di Gesù, in modo semplice, continua a chiamarci . Questo è stato espresso in molte parti del mondo con l’invito a costruire un tempio che fosse una casa con porte sempre aperte a tutti, una casa di preghiera e di comunione.
Oggi sono evocati dal dolce Nome di Maria, più precisamente un’invocazione millenaria che già nella sua radice etimologica ci parla di mescolanza razziale, di incontro con Dio e con gli uomini. Mescolanza razziale perché gli studiosi non sono d’accordo se dobbiamo leggere il titolo “Guadalupa” in arabo, latino o nahuatl. Ma è curioso che ciò che potrebbe essere posto come un conflitto possa in realtà essere letto come un occhiolino dello Spirito Santo che fa sentire il suo messaggio d’amore a ciascuno nella propria lingua. Così, in arabo la parola potrebbe suonare “fiume nascosto”, come lo era quella fonte di acqua viva che Gesù promette alla Samaritana, quella forza di grazia che, anche nei tempi di rifiuto e di incomprensione, mantiene viva la Chiesa (cfr. Gv 4,10). Come pastori, questa allusione deve essere per noi uno stimolo, cercando sempre nell’altro quel fiume nascosto di grazia, quell’Amore di Dio che fa di lui un tesoro. inestimabile. Tutto cambierebbe se, come la Madonna, potessimo vedere nell’altro quel segreto nascosto, quanti fallimenti e conflitti eviteremmo.
Tuttavia, mescolata con il latino, la parola ci parlerebbe di un “fiume di lupi” e, in questo senso, di un’oasi di pace per coloro che sono turbati dai propri peccati, dal violenza, per tante guerre interne ed esterne che fanno dell’uomo un lupo per l’uomo. È lo stesso fiume nascosto di grazia che nel dialogo con Gesù ci mostra la nostra realtà (v. 29), aprendoci alla speranza. Come san Francesco, nel suo famoso incontro con il lupo, la Vergine Maria ci sfida ancora una volta ad essere fermento di comunione e di riconciliazione tra Dio e gli uomini, incoraggiando tanti fedeli. che si avvicinano al santuario per questo scopo.
Infine, unendosi alla radice messicana, Nostra Signora di Guadalupe si proclama colei che sconfigge il serpente, con una toccante evocazione del protoevangelo della Genesi. L’Immacolata è dunque la vera madre di tutti coloro che vivono; di coloro che sono stati chiamati oggi in questo santuario, insieme ai loro pastori, ad annunciare la loro fede nel Figlio di Dio, nell’Uno . che, facendo nuove tutte le cose, ha riconciliato il mondo a sé . Vi incoraggio a far germogliare nel cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo quel fiume di acqua viva che balza in cielo, per dare a Dio un culto in Spirito e Verità (cfr. vv. 14, 23).
Cari fratelli e sorelle, in ogni momento storico, in ogni cultura, il Vangelo, rimanendo sempre lo stesso, si arricchisce di significato. Lungi dallo scartare, include ogni persona che lo accoglie. Chiediamo a Dio che, in ogni tempo e luogo in cui Maria nostra Madre ci convoca, testimoniamo quell’intima unione di cui solo lo Spirito può essere artefice.
Gesù vi benedica e la Vergine Santa si prenda cura di voi. E per favore, vi chiedo di pregare per me.
Fraternamente,
Roma, San Giovanni in Laterano, 11 febbraio 2023
FRANCESCO