Roma. Doppio blitz antidroga: “Servizio a domicilio” e “In&Out”
Nelle prime ore della mattinata odierna, personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato “San Basilio”, ha inferto un duro colpo alla nota piazza di spaccio di “Via Mammucari”, nel quartiere Tiburtino III, dando esecuzione all’ordinanza di applicazione di quattro misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Roma, a conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di alcune persone già note alle Forze dell’Ordine, dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo. Sono state altresì eseguite perquisizioni locali e personali a carico di vari soggetti coinvolti nelle illecite attività. Un’indagine vecchio stampo, corroborata da appostamenti e pedinamenti nonché da intercettazioni telefoniche, che hanno consentito di decriptare le parole in codice, “…er caffè, …marlboro light da 20…, …ballerina…, …pensierino…, …macchina…, …quello…, …magliette…”, utilizzate per l’approvvigionamento, il trasporto e la successiva vendita al dettaglio con la recente tecnica del cd “servizio a domicilio”; da qui il nome dell’operazione.L’attività d’indagine scaturisce da un ennesimo episodio cruento che ancora una volta dipinge di nero le cronache della criminalità romana ovvero dal ferimento di CATRISANO Emiliano, attinto da colpi d’arma da fuoco alle gambe in questa via Mammucari in data 02 Gennaio 2018.Le informazioni raccolte nell’immediatezza dei fatti risultavano sin da subito totalmente inattendibili poiché discordanti ed inverosimili.CATRISANO Emiliano, pluripregiudicato per reati inerenti sostanze stupefacenti, più volte è stato controllato nel comprensorio di Via Mammucari con altrettanti pregiudicati per reati specifici. Difatti, gli approfondimenti investigativi successivi al ferimento del CATRISANO Emiliano, confermavano che quest’ultimo fosse dedito allo spaccio di stupefacenti proprio presso il comprensorio di questa via Mammucari 25, nota “piazza di spaccio” del quartiere Tiburtino III. Pur rimanendo ignoti gli autori del ferimento ai danni del CATRISANO Emiliano, appariva evidente che il movente del delitto fosse riconducibile alle dinamiche connesse allo spaccio di droga perpetrato nel predetto comprensorio di via Mammucari.Sin dalle prime conversazioni intercettate, sono stati raccolti validi elementi probatori in ordine ai reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di CATRISANO Emiliano nonché dai suoi soci identificati per SERETTI Manuele, MARZIALE Stefano e DE LUCIA Giacomo, tutti con precedenti per reati in materia di stupefacenti, ai quali il CATRISANO si rivolgeva sistematicamente per gli approvvigionamenti di diverse tipologie di droga, per la successiva cessione a terzi, utilizzando un linguaggio criptico o convenzionale, con l’intento di celare il vero significato del discorso, pronunciando sempre le solite espressioni nella certezza di essere compreso nelle reali intenzioni dai suoi interlocutori (fornitori): “…ce stai?…”, “…te posso passà a trovà?..al volo….”, “…se potemo incontrà! vengo a pià er caffè!?…”.Soltanto SERETTI Manuele, oltre ad essere uno dei fornitori più fidati del CATRISANO, in diverse circostanze si è reso parte attiva dello spaccio, coadiuvando lo stesso CATRISANO nelle singole operazioni di cessione.CATRISANO Emiliano, una volta entrato in possesso dello stupefacente, iniziava ad intrattenere conversazioni con gli acquirenti per stabilire modalità e punti d’incontro, finalizzati alle singole cessioni.In particolare era solito invitare i suoi “clienti” presso la propria abitazione di Via Augusto Mammucari “…salgo io o scendi te?…”,“.. viè qua sotto..al portone mio..che scendo io..”, che utilizzava come “base logistica” per l’occultamento dello stupefacente per il successivo smercio della medesima sostanza, evidentemente ritenendola un posto sicuro in caso di un eventuale blitz da parte delle Forze dell’Ordine che avrebbe consentito allo stesso CATRISANO di disfarsi dello stupefacente in suo possesso approfittando del tempo impiegato dagli operanti per raggiungere l’appartamento, come accaduto nel mese di maggio 2018, quando in occasione di un controllo di Polizia, CATRISANO Emiliano gettava dal balcone delle piantine di marjiuana che coltivava in casa; talvolta, quando gli acquirenti erano impossibilitati a raggiungere CATRISANO presso il comprensorio di residenza, lui stesso offriva il servizio a domicilio “me poi veni a prende…? “…n’do stai sempre la… al solito posto?… “esatto si…”; “…c’è la faresti a venimme a pià?”; “che voi fa.. voi passa da me?!….c’ho solo…da.. grossi..”; “ io sto a casa….. ma è sicuro!!…mezza piotta.. me serviva…” ; “si sicuro.. 10 minuti di orologio e sto sotto casa tua…ok!!; “…aho a zi.. calcola che tre minuti e sto sotto.. da te è.. fatte trova giù però è..!…”.Analoghe violazioni di legge sono state perpetrate da SECCHI Massimo e MERLONGHI Martina, compagna del CATRISANO, indagati nel medesimo procedimento ma non raggiunti da provvedimenti restrittivi.