Quaresima: tempo di grazia per tornare a Dio.
Cari lettori e lettrici di Cronaca e Legalità News,la password che vi propongo questa settimana è Quaresima. Mercoledì 26 febbraio 2020, sarà per tutti i cristiani il mercoledì delle ceneri, ovvero, l’inizio al tempo della Quaresima. Ma che cos’è la quaresima? La parola Quaresima letteralmente significa quaranta giorni prima di Pasqua è indica il tempo che i cristiani vivono per prepararsi alla celebrazione della Pasqua, cuore e centro di tutto l’anno liturgico. È un tempo che la chiesa definisce “forte”, in quanto il cristiano è chiamato a vivere più intensamente quello che dovrebbe vivere tutto l’anno liturgico, ovvero, la conversione personale e il ritorno a Dio. Questo tempo è aperto da un giorno preciso in cui i cristiani partecipano ad una celebrazione liturgica molto significativa: il Mercoledì delle Ceneri. In questo giorno durante la celebrazione liturgica viene imposto sul capo dei cristiani un segno, ossia, le ceneri, ottenute dopo aver bruciato i rami di ulivo benedetti la domenica delle palme dell’anno precedente. Un segno molto eloquente che ha un duplice significato: esso indica, innanzitutto, la debole e fragile condizione dell’uomo. L’uomo, ripete più volte la bibbia, è come un “soffio” e i suoi giorni come “ombra che passa” (cfr. Sal. ). Le ceneri che imposte sul capo dei cristiani ricordano loro che la vita è soltanto un passaggio su questa terra e il loro destino ultimo è l’eternità. Ecco il motivo per cui l’imposizione delle ceneri è accompagnata da queste parole: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”. Parole che richiamo quanto Dio disse all’uomo immediatamente dopo il peccato originale: «Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!» (Gn 3,19). Le ceneri, però, sono anche il segno esterno di colui che si pente del proprio peccato e decide di ritornare a Dio.
Nell’antico testamento Giuditta invita tutto il popolo d’Israele a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11). Le ceneri, indicano, dunque, anche l’aspetto positivo della quaresima, ovvero, l’impegno del cristiano per ritornare a Dio, allontanandosi dal male e scegliendo il bene. Ecco, perché, la liturgia prevede che l’imposizione delle ceneri sul capo del fedele possa essere accompagnata anche da un’altra frase: “Convertiti e credi al vangelo”. Il tempo di Quaresima cari lettori e lettrici di Cronaca e Legalità News, è dunque, un tempo di grazia, un tempo favorevole in cui Dio ci tende la sua mano misericordiosa e ci offre una nuova opportunità per ritornare a Lui.
È tempo in cui sgombrare il cuore da tutte le pesantezze che ci portiamo dentro e la più grande pesantezza da cui bisogna liberarsi è quella del peccato. Nella nostra società e nel nostro tempo in cui si nega il peccato, si assiste ad un’eclissi della coscienza di peccato e lo si riduce quasi ad un problema psicologico da risolvere senza angosciarsi troppo, senza rendersi contro che rimuovendo il problema non abbiamo affatto rimosso le conseguenze del problema, ovvero, gli effetti del peccato che vediamo attorno a noi tutti i giorni, dunque, nel nostro tempo e nella nostra società è bene guardare con onestà dentro il nostro cuore, riconoscere le radici del male che sono dentro ciascuno di noi e confessarle. Questo non per angosciarci e deprimerci, ma per dare un orientamento nuovo alla nostra vita e recuperare una pace più profonda. San Francesco di Paola ripeteva spesso ai cristiani: “Và purifica la tua casa, cioè la tua coscienza, e poi torna”. Il tempo di Quaresima è contemporaneamente tempo di grazia e di misericordia. È tempo in cui risuona con forza il richiamo del Padre celeste che dice a ciascuno di noi: “Ritornate a me con tutto il cuore […] ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male” (Gl 2,12-13). Papa Francesco ripete spesso che Dio non si stanca mai di perdonare, che quel Dio che ti chiede di perdonare settanta volte sette, anch’egli ti perdona settanta volte sette, ossia, sempre. E il Santo Paolano ripeteva spesso ai cristiani: “Correggetevi e pentitevi dei vostri peccati passati, poiché Dio vi aspetta a braccia aperte”.
Il tempo di Quaresima, dunque, è tempo in cui sperimentare quanto è paziente, misericordioso e grande nell’amore è il Signore verso ciascuno di noi. Suggerisco un modo molto pratico, cari lettori e lettrici, per vivere tutto questo. Accostarsi, durante il tempo di Quaresima, ad un sacerdote per celebrare il sacramento della confessione. È in questo sacramento, infatti, che possiamo vivere questi due momenti della quaresima: riconoscere il nostro peccato e sperimentare come l’amore di Dio sia più grande del nostro peccato stesso e desideroso di rinnovare la nostra vita. Concludo con un’esortazione per tutti di crescere nell’amore, eliminando dal cuore tutti i nemici dell’amore autentico.Nemici che sono egoismo, orgoglio, risentimenti, gelosie patologiche, invidie, indifferenza, arroganza, ecc. e recuperare l’autenticità dell’amore che non consiste altro che nel cercare ogni giorno il bene dell’altro, nel fare della propria vita un dono di amore all’altro.