Arrestato esponente di spicco del clan Cordaro di Tor Bella Monaca.
Valentino IULIANO classe 1990, pregiudicato, membro della nota famiglia CORDARO, importante clan insistente sul territorio criminale di Tor Bella Monaca ed è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Roma e del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria il 25 agosto scorso, a Monterotondo (RM).IULIANO era latitante da tre mesi .Il Clan Cordaro era stato sgominato nel luglio del 2016, con l’Operazione R9, che aveva portato all’esecuzione di 37 misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale D.D.A. presso la Procura della Repubblica, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, violazione della normativa sulle armi, riciclaggio, ricettazione, truffa ai danni dello stato, falso, omicidio e tentato omicidio. A fine maggio dell’anno in corso, Valentino IULIANO, ristretto in custodia cautelare si era reso latitante dopo una errata dimissione dal carcere di Tolmezzo, avvenuta dopo la sua assoluzione in altro procedimento penale per il quale era stata disposta dal giudice l’immediata liberazione: appresa la notizia della sua scarcerazione era stato poco tempo dopo dichiarato lo stato di latitanza dalla IV Sezione Penale del Tribunale Ordinario di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura capitolina, che ha coordinato le indagini sulla cattura del soggetto. Pertanto, la Squadra Mobile ed il Nucleo Investigativo Centrale hanno congiuntamente iniziato una serrata ricerca all’uomo, effettuata con attività tecniche ad ampio raggio, che hanno puntato sull’attento monitoraggio degli spostamenti e dei contatti dei familiari e delle persone più vicine allo IULIANO. Sin dall’inizio, ricostruendo a ritroso il percorso del latitante dopo l’uscita dalla casa di reclusione si è riusciti a comprendere che Valentino IULIANO era stato prelevato dai dintorni dell’Istituto friulano e portato a bordo di un‘autovettura in territorio romano, dal quale poi non è mai uscito fuori; le sue tracce lo hanno sempre dato nel territorio di Monterotondo, Mentana e dintorni, ed i movimenti di familiari e complici confermavano questa pista investigativa. Gradualmente si è circoscritto il cerchio delle zone in cui si nascondeva il pregiudicato, dedicando molta attenzione ai contatti ed ai dialoghi dei soggetti intercettati, i quali hanno fornito una rilevante rete di protezione, privilegiando una particolare concentrazione soprattutto nei giorni festivi.