Una grande folla piena di riconoscenza e di dolore ai funerali del carabiniere ucciso a Roma
Il feretro del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega arriva alle 12 e la folla, che già ha riempito la Chiesa Santa Croce in Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana (Napoli), in attesa in commosso silenzio, l’accoglie con numerosi e lunghi applausi. La bara è avvolta dal tricolore, sopra ci sono tutti i simboli delle sue passioni: il berretto e la sciabola da carabiniere, un fascio di fiori bianchi, la maglia del Napoli di Insigne, alcune foto di momenti felici con la moglie Rosa Maria che segue in lacrime il feretro. Una grande foto ritratto di Mario in alta uniforme che alla fine la moglie solleverà gridando alla folla. Al suo arrivo, i tre squilli di tromba del silenzio fuori ordinanza dell’Arma e i rintocchi delle campane. Accanto alla moglie ci sono la madre, Silvia, i fratelli Paolo e Lucia, e gli altri familiari. Ai funerali di Rega, nella chiesa di Santa Croce, ci sono rappresentanti delle istituzioni: per il governo i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, la ministra della Difesa Elisabetta Trenta e dell’Ambiente Sergio Costa, generale dei carabinieri forestali. Non c’è il presidente del consiglio Giuseppe Conte, che ieri si è intrattenuto per un’ora alla camera ardente, mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella ha inviato una corona di fiori. Presenti anche il presidente della Camera Roberto Fico, la sindaca della Capitale, Virginia Raggi, e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
A officiare i funerali è stato l’Ordinario militare monsignor Santo Marcianò, che durante l’omelia ha detto: “Quello che è accaduto è ingiusto. Basta piangere servitori dello Stato, figli di una Nazione che sembra aver smarrito quei valori per i quali essi arrivano a immolare la vita”. Il comandante dell’Arma dei carabinieri, generale Giovanni Nistri, ha tracciato un ritratto di Cerciello Rega, poi ha chiesto “rispetto e riconoscenza”: “Il cuore di Mario è stato trafitto da undici coltellate, è bene che noi tutti si eviti la dodicesima, serve rispetto. Giusti i dibattiti, sono legittimi, ma teniamoli lontani”.
Le parole della moglie: “Prometto di amarti e onorarti sempre tutti i giorni della mia vita”. Così Rosa Maria, la moglie di Mario Cerciello Rega, ha ripetuto la promessa di matrimonio da quello stesso altare dove poco più di un mese e mezzo fa si era sposata con il vicebrigadiere ucciso a Roma. La donna, con voce rotta dall’emozione, ha letto anche la preghiera della moglie del carabiniere.“ Fatta di gioia e dolore, solitudine e fierezza, nasce la lacrima che solo la moglie di un carabiniere prova, frutto di tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi”. Rosa Maria Esilio, la vedova di Mario Cerciello Rega, ha letto dall’altare – al termine delle esequie del vicebrigadiere – un testo dedicato alle mogli dei carabinieri, la stessa preghiera che era stata letta al matrimonio, chiedendo di non essere inquadrata in questo momento di dolore. La moglie di un carabiniere “deve possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo, essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso”, si legge nel testo – pubblicato su molte pagine Facebook da mogli e fidanzate dei militari dell’Arma. “E di amarti e onorarti ogni giorno della mia vita”, ha concluso in lacrime la donna.Di seguito il testo intero della preghiera della moglie del Carabiniere.
LA MOGLIE DEL CARABINIERE:
Un giorno il buon Dio stava creando un modello di donna da destinare a moglie di carabiniere. Era al lavoro quando un angelo gli disse:
– “Signore, mi sembra che voi vi stiate preoccupando troppo. Perché deve essere così diversa dalle altre donne?”
Il Signore rispose:
– “Questa donna deve essere indipendente. possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo. Essere una perfetta padrona di casa per quattro invitati come per quaranta anche se preavvisata solo un’ora prima, deve essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso”.
L’angelo scosse la testa:
– “Impossibile!”
Il Signore proseguì: -“La doteremo di un cuore particolarmente forte, capace di sopportare il dolore delle separazioni, di dare Amore senza riserve, di offrire energie al marito nei momenti più difficili e di continuare a lottare anche quando è carico di lavoro e stanco.”
– “Signore”, disse l’angelo, toccandogli il braccio dolcemente, “Andate a coricarvi e riposatevi un pò. Potrete terminare domani.”
– “Non posso fermarmi adesso”, disse il Signore, “Sono così vicino alla creazione di qualcosa d’unico.” “Questo tipo di donna si curerà da sola quando è malata, saprà dire arrivederci a suo marito su di un molo, in un aeroporto o in una stazione, comprendere perchè è importante che egli parta ed aspettarlo con rispetto.”
L’angelo si avvicinò al modello di donna lo guardò da vicino e sospirò:
– “Sembra ben fatta, ma ha l’aspetto troppo dolce”,
replicò il Signore,
– “Ma ha la forza del leone, non immagini tutto ciò che è capace di sopportare.”
Alla fine l’angelo si chinò e fece scorrere il suo dito sulla guancia di quella nuova creazione di Dio.
– “C’è una perdita!” esclamò, “Qualcosa non và in questa creatura.”
Il Signore parve offeso dalla mancanza di fiducia dell’angelo.
– “Ciò che tu vedi non è una perdita”, disse “è una lacrima!”
– “Una lacrima? Perché dunque?” Domandò l’angelo.
– “è per la gioia, il dolore, la solitudine e la fierezza che solo la moglie di un Carabiniere prova ed è dedicata a tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi” disse il Signore dando vita a quella dolce creatura.
Anche l’angelo, commosso pianse!