Appropriazione indebita per oltre 166 milioni di euro da parte di una società attiva nella fornitura di luce e gas
Il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari, disposta – su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – dal GIP del Tribunale, che ha ordinato il sequestro preventivo delle azioni di una S.p.A. nonché il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per gli amministratori dello stesso gruppo, attivo nella fornitura di luce e gas sul territorio nazionale ed estero.Le indagini si sono sviluppate nell’ambito delle ordinarie attività finalizzate alla tutela del buon funzionamento dei mercati energetici e ambientali e hanno preso avvio da una segnalazione pervenuta dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) con la quale il Corpo collabora da diversi anni. In particolare, sulla base degli elementi finora acquisiti e condivisi dal GIP del Tribunale di Roma, le Fiamme Gialle hanno individuato il disegno – oggetto di contestazione provvisoria – con cui l’S.p.A. ha distratto ingenti somme provenienti dall’incasso delle bollette, omettendone il versamento al proprio fornitore che, avendole già anticipate agli enti pubblici competenti, è stato poi costretto a richiederne il rimborso presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA).Dai documenti esaminati dall’A.G. emerge che la società di vendita ha indebitamente trattenuto somme relative agli oneri generali di sistema, destinandole a finalità estranee agli scopi per cui la legge ne aveva preteso il versamento da parte dei titolari di utenze elettriche, nella maggior parte dei casi privati cittadini. Si tratta in particolare degli “oneri generali di sistema” ovvero le ormai note componenti parafiscali della bolletta che incidono su questa in misura rilevante e che vengono imposte dalla legge per il perseguimento di importanti obiettivi di interesse generale: sostenibilità ambientale, sostegno sociale, politica economica. In base alla disciplina di settore, l’omesso versamento degli oneri generali riscossi ha quale riflesso la c.d. “socializzazione dei costi sulle bollette”, ossia l’incremento degli oneri generali di sistema per sopperire agli ammanchi di denaro.La socializzazione dei citati oneri era stata originariamente prevista per assicurare i cospicui flussi finanziari necessari agli scopi di interesse pubblico sopra indicati, fronteggiando le eventuali situazioni di morosità dei consumatori finali, morosità che tuttavia non si è riscontrata nel caso concreto. Dalle acquisizioni operate presso la società emerge che la stessa nell’anno 2019, a fronte di incassi accertati e originati dalle bollette per 331 milioni di euro ne ha riversati al proprio fornitore solamente 165, trattenendo la differenza di 166 milioni, che è stata utilizzata per finalità incompatibili con quelle di interesse generale determinate per legge.Stando alle contestazioni allo stato mosse agli amministratori della S.p.A., essi hanno quindi sfruttato le maglie del sistema per distrarre a fini privati una rilevante quota degli oneri incassati, destinandoli anche al sostegno delle difficoltà finanziarie dell’impresa, riuscendo così a restare sul mercato, con correlativo danno sia per la controparte contrattuale (E-Distribuzione S.p.A. costretta comunque ad anticipare quelle cifre prima di ottenerne il rimborso dallo specifico conto pubblico) sia per la collettività, sulla quale è destinato a scaricarsi il peso economico della condotta oggetto di indagine.Le criticità della situazione finanziaria del gruppo sono state recentemente oggetto di attenzione anche da parte dell’Autorità britannica dell’energia (Ofgem) nei riguardi di una ltd controllata dalla collegata inglese.Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza, la gestione della società è stata affidata al custode giudiziario nominato dal GIP.