Omicidio dei due Agenti avvenuto a Trieste. La dinamica dei fatti descritta dalla Polizia.
Questa la dinamica dei fatti descritta dalla Polizia della Questura di Trieste.Nella mattinata d ieri, in via Carducci a Trieste , è stata consumata una rapina a danno di una donna, la quale ha denunciato che un ragazzo di colore le aveva rubato il motorino scaraventandola a terra.Nel pomeriggio odierno, è giunta una chiamata alla Sala Operativa nella quale il cittadino dominicano STEPHAN MERAN Carlysle ha riferito di avere appreso dal fratello STEPHAN MERAN Alejandro Augusto che questi era l’autore della rapina; pertanto si è reso disponibile ad accompagnare gli operatori presso il domicilio del fratello al fine di recuperare il mezzo. Nel frangente ha specificato che il congiunto soffriva di disturbi psichici, pur non essendo allo stato seguito dai servizi di igiene mentale di Trieste. Sulla scorta di quanto sopra, due equipaggi in servizio di Volante ed una pattuglia della Squadra Mobile si sono recati presso l’abitazione dello STEPHAN MERAN Alejandro Augusto, unitamente a personale del 118 preventivamente allertato. Sul posto c’era il ricercato, il quale è apparso collaborativo e pacato. Pertanto,è stato accompagnato in Questura, unitamente al fratello, a bordo di una vettura della Polizia. Giunti all’interno dell’Ufficio Prevenzione Generale, lo STEPHAN MERAN Alejandro Augusto, dopo aver chiesto di andare in bagno, nell’uscire è riuscito a prendere la pistola d’ordinanza in dotazione all’Agente ROTTA esplodendo due colpi al lato sinistro del petto e all’addome; uditi gli spari, l’Agente Scelto DEMENEGO Matteo è uscito per verificare cosa stesse accadendo, venendo a sua volta attinto sotto la clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena.Durante queste fasi concitate fasi, il fratello STEPHAN MERAN Carlysle, in un primo momento, si è barricato all’interno dell’ufficio dell’U.P.G.S.P. impaurito, sotto shock e temendo per la propria incolumità, sbarrando la porta con una scrivania; poi, non udendo più gli spari, è scappato nei sotterranei della Questura, dove è stato individuato e bloccato dagli agenti intervenuti. Mentre l’omicida ha tentato di imboccare le scale di accesso ai piani superiori, ma è stato fatto desistere dal personale presente negli uffici, a cui ha indirizzato altri colpi senza causare feriti; successivamente, ha cercato di guadagnare l’uscita dalla Questura attraversando l’atrio adiacente impugnando entrambe le pistole d’ordinanza prese agli Agenti, esplodendo ulteriori colpi di pistola all’indirizzo del personale in servizio al corpo di guardia che ha risposto al fuoco; in questo frangente è stato colpito alla mano sinistra un Assistente Capo in servizio alla P.A.S., il quale è attualmente ricoverato presso il locale nosocomio in attesa che venga sottoposto ad intervento chirurgico. Una volta fuori dall’edificio, il fuggitivo, ha cercato prima di aprire una volante parcheggiata in prossimità dell’ingresso di via di Tor Bandena, e poi vedendo l’auto della Squadra Mobile, ha aperto il fuoco verso il mezzo e all’indirizzo del personale, attingendo la portiera lato passeggero appena aperta. Gli operatori hanno risposto al fuoco, colpendo l’uomo all’inguine, senza colpire parti vitali, riuscendo a renderlo inoffensivo ed a disarmarlo, verificando che una delle pistole poco prima sottratte era aperta e col serbatoio vuoto, mentre l’altra aveva il cane armato. Nel frattempo sanitari del 118 intervenuti hanno tentato invano di rianimare gli agenti colpiti e hanno prestato soccorso al ferito, il quale è stato trasportato presso l’ospedale di Cattinara, in attesa di essere sottoposto ad intervento chirurgico.Ai fini di una ricostruzione più dettagliata e chiarificatrice si attendono gli esiti degli accertamenti tecnici della Polizia scientifica di Padova prontamente intervenuta. In serata il magistrato di turno ed il Procuratore dopo che il primo in Questura aveva sentito il fratello del pluriomicida, si sono recati in ospedale per interrogare l’indagato che allo stato si è avvalso della facoltà di non rispondere. I magistrati lo hanno dichiarato alle ore 23.00 in stato di fermo. Si resta in attesa delle determinazioni del GIP in ordine alla convalida del fermo e alla richiesta di custodia cautelare in via di stesura.