29 agosto: Martirio di San Giovanni Battista
San Giovanni Battista (anche definito il “Precursore”) è morto martire per la verità, che non ha mai rinnegato, nemmeno per trarne vantaggio. Un martirio il suo non legato alla volontà dei nemici di fargli rinnegare la fede, ma proprio quella verità a lui tanto cara, e che cara dovrebbe essere a tutti i buoni cristiani. Eppure, con la sua vita e la sua morte è stato un così elevato esempio, che la Chiesa gli ha dedicato due celebrazioni nell’anno liturgico: il 24 giugno, giorno della sua nascita, ed il 29 agosto quello della sua morte. Un onore non concesso ad altri Santi.Dal Vangelo e dalla tradizione possiamo ricostruire la vita del Precursore, la cui parola infuocata parve davvero animata dallo spirito del profeta Elia. Nell’anno 150 dell’imperatore Tiberio (27-28 d.C.), il Battista, che conduceva vita austera secondo le regole del nazireato, iniziò la sua missione, invitando il popolo a preparare le vie del Signore, per accogliere il quale occorreva una sincera conversione, cioè un radicale cambiamento delle disposizioni dell’animo. Rivolgendosi a tutte le classi sociali, destò entusiasmo tra il popolo e malumore tra i farisei, la cosiddetta aristocrazia dello spirito, dei quali rinfacciava l’ipocrisia. Personaggio ormai popolare, negò risolutamente di essere il Messia atteso, affermando la superiorità di Gesù che egli additò ai suoi seguaci in occasione del battesimo presso la riva del Giordano. La sua immagine pare dissolversi all’arrivo di Gesù. Tuttavia, “il più grande dei profeti” non cessò di far sentire la sua voce ove fosse necessario per raddrizzare “i tortuosi sentieri” del male. Rimproverò pubblicamente la peccaminosa condotta di Erode Antipa e della cognata Erodiade, ma la loro prevedibile suscettibilità gli costò la dura prigionia a Macheronte, sulla sponda orientale del Mar Morto. Sappiamo come andò a finire: in occasione di un festino svoltosi a Macheronte, la figlia di Erodiade, Salomè, avendo dato eccellenti prove di agilità nella danza, entusiasmò Erode, al quale, per istigazione della madre, domandò e da lui ottenne in premio la testa del Battista, mettendo così a tacere il Precursone del Messia. Ultimo profeta e primo apostolo, egli ha dato la sua vita per la sua missione, e per questo è venerato nella Chiesa come martire.