Il Maestro Ennio Morricone se ne è andato con la consapevolezza di aver vissuto e, di dover restituire a Dio ogni dono.
“La musica è una legge morale. Essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza, e la vita a tutte le cose” scriveva Platone ,in questo aforisma ritroviamo l’azione del grande Maestro Ennio Morricone che ha voluto scrivere il suo necrologio da credente e, soprattutto con l’umiltà dei grandi della terra che restituiscono al Creatore seppur con dolore, ogni dono ricevuto sulla terra, compreso il proprio genio. Si è voluto scrivere da solo in prima persona l’addio a questa terra, riferisce l’amico di famiglia e suo legale Giorgio Assumma, Questo il testo del necrologio scritto dallo stesso Morricone: “ENNIO MORRICONE è morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata : non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”. Nell’umiltà ma anche nella fedeltà alla propria moglie Maria Travia sposata nel 1956 ,che aveva condiviso con il Maestro la propria vita. Nel ricordo di questo amore riportiamo il testo della poesia a Lei dedicata.
Il suono della tua voce
coglie nell’aria
un invisibile
immobilizzandolo
in un attimo eterno.
Quell’eco è entrata in me
frantumando i cristalli fragili
del mio sospeso presente
…senza ritorno.
Dovrò cercare futuro
inseguendo quel suono
io stesso disperata eco
a ritrovarmi.
Ennio Morricone