La Parola: Osserviamo la Legge di Dio perché ci aiuta a crescere nell’amore per Dio e per gli altri.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-19)”In quel tempo Gesù disse: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.
Cari lettori e lettrici di Cronaca e Legalità News, questa mattina Gesù nel Vangelo ci ricorda di essere venuto non ad abolire, ma a dare pieno compimento alla Legge. Il verbo compiere (pleroo in greco) utilizzato da Gesù ha un doppio significato: riempire ed ampliare. Gesù è venuto a riempire e ampliare la legge di Dio, non ad eliminarla. Prova ne è il fatto che subito dopo questi versetti del vangelo, troviamo alcuni esempi concreti in cui Gesù richiama alcuni comandamenti dell’antico testamento mostrando quale sia il loro compimento. Così, ad esempio, nel caso del comandamento che vieta di uccidere Gesù dice: “Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: «Stupido», dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: «Pazzo», sarà destinato al fuoco della Geènna”. (Mt 5,21-22). Dunque la legge non è abolita per il cristiano, ma al contrario é ancora valida. Di fatto noi cristiani continuiamo ad osservare i dieci comandamenti, come anche tanti altri precetti che ci vengono dal vangelo o che la Chiesa, fondandosi sul vangelo, ci propone. Viene spontaneo, però, domandarsi: qual’è il senso della legge per il cristiano? Perché dobbiamo osservare dei precetti? Papa Benedetto XVI nell’Angelus del 02 settembre 2012, in poche battute ha sintetizzato magistralmente il senso della legge cristiana. Egli ha detto: “La Legge di Dio è la sua Parola che guida l’uomo nel cammino della vita, lo fa uscire dalla schiavitù dell’egoismo e lo introduce nella «terra» della vera libertà e della vita. Per questo nella Bibbia la Legge non è vista come un peso, una limitazione opprimente, ma come il dono più prezioso del Signore, la testimonianza del suo amore paterno, della sua volontà di stare vicino al suo popolo, di essere il suo Alleato e scrivere con esso una storia di amore”.
Il nostro Papa emerito Benedetto XVI, con poche e semplici parole, ci ha fatto comprendere come la legge non sia un cappio soffocante che vuole limitare la libertà dell’uomo, ma una strada sicura che gli permette di camminare per il verso giusto. Io paragono sempre la legge di Dio ai cartelli stradali. Provate a pensare per un attimo di trovarvi a guidare su una strada senza indicazioni: non sapreste dove andare, potreste imboccare una strada sbagliata e alla fine trovarvi anche in una situazione di pericolo! Così é quando non viviamo la legge di Dio. Pensiamo che essa voglia limitarci, bloccarci, quando, invece, desidera solo guidarci verso la vita. Così allo stesso modo provate a pensare un mondo senza leggi… Sarebbe l’anarchia totale e il regno dell’egoismo assoluto, del prevalere del più forte sul più debole. C’è, però, un dato importante per noi cristiani quando parliamo della legge di Dio, un dato che non dobbiamo mai smarrire, pena il pervertimento del senso della legge stessa. La legge per noi cristiani – questo c’è lo ha ricordato Gesù – ha il suo compimento, il suo centro e il suo cuore: nell’amore. “Allora uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento? Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti»”. (Mt 22,35-40).