San Luigi Gonzaga: il ricordo della Chiesa.

Di San Luigi Gonzaga (nato a Mantova nel 1568), Paolo VI disse: «Concepì la sua esistenza come un dono da spendere per gli altri». Patrono dei giovani, è il primogenito di Ferrante, marchese di Castiglione delle Stiviere. A 17 anni sceglie di diventare gesuita. Il padre, che lo vorrebbe impegnato in una carriera militare, cerca di ostacolarne la vocazione, senza successo: Luigi rinuncia al titolo nobiliare e alle ricchezze. Va a Roma: dopo aver trasportato sulle spalle un malato di peste ed esserne stato contagiato, muore a soli 23 anni, il 21 giugno 1591. È sepolto nella capitale, nella chiesa di Sant’Ignazio di Campo Marzio.

Oggi, 21 giugno, la Chiesa cattolica festeggia San Luigi Gonzaga. Figlio primogenito dunque di Ferrante Gonzaga (primo marchese di Castiglione delle Stiviere) e di Marta Tana di Santera – due giovani sposi tornati da poco dalla corte di Madrid, dove ambedue erano stati al servizio del re Filippo II e della regina Elisabetta – nacque nel castello di famiglia di Castiglione il 9 marzo 1568. Primo di otto figli ed erede al titolo di marchese, fin dalla prima infanzia  fu educato alla vita militare. All’età di sette anni, tuttavia, avvenne quella che a posteriori Luigi definì la sua «conversione dal mondo a Dio»: sentendosi chiamato a consacrare la propria vita al Signore intensificò la preghiera, recitando ogni giorno in ginocchio i sette Salmi penitenziali e l’Ufficio della Madonna. Nel 1576, a causa di un’epidemia nel feudo, venne trasferito a Firenze col fratello minore Rodolfo presso il granduca Francesco I de’ Medici. A Firenze nella basilica della Santissima Annunziata fece voto di perpetua verginità. Tre anni dopo venne poi dislocato alla corte di Mantova, dove rinunciò al titolo di futuro marchese di Castiglione, in favore del fratello Rodolfo. Nel 1580 ricevette la Prima Comunione da Carlo Borromeo in visita nella Diocesi di Brescia (della quale Castiglione faceva parte a quel tempo). Nel 1581 si recò a Madrid per due anni, come paggio d’onore del principe Diego (il padre era al servizio di Filippo II di Spagna).Studiò lettere, scienze e filosofia, lesse testi spirituali e relazioni missionarie, pregò e maturò la sua decisione di farsi gesuita e nonostante l’opposizione del padre inizialmente contrario (lo inviò in varie corti, sperando che la vita brillante lo facesse desistere dal suo proposito), all’età di 17 anni (il 25 novembre 1585) entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù a Roma.

Studiò teologia e filosofia e a Roma ebbe tra i suoi insegnanti e direttore spirituale San Roberto Bellarmino. Luigi lasciò Roma nel settembre 1589 su richiesta della madre Marta Tana e di Eleonora d’Austria, duchessa di Mantova, e fece ritorno al paese natale per tentare una mediazione sulla questione legata alla successione del marchesato di Solferino, dopo la morte dello zio Orazio Gonzaga, tra il fratello Rodolfo, lo zio Alfonso, marchese di Castel Goffredo e il duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga, che si trovavano in lite per la spartizione del territorio. Il suo intervento si concluse nel febbraio 1590, quando Luigi tornò a Milano per continuare gli studi in attesa di rientrare a Roma, nel maggio dello stesso anno. Nel 1590-’91  una serie di malattie infettive uccisero a Roma migliaia di persone, inclusi i papi (Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV). Luigi Gonzaga, insieme a san Camillo de Lellis e ad alcuni confratelli gesuiti, si prodigò intensamente ad assistere i più bisognosi. Malato da tempo, dovette dedicarsi solo ai casi con nessuna evidenza di contagiosità, ma un giorno, trovato in strada un appestato, se lo caricò in spalla e lo portò all’ospedale della Consolazione. Pochi giorni dopo morì: era il 21 giugno 1591 e Luigi aveva appena 23 anni. Il suo corpo è tumulato nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma, nello splendido altare barocco di Andrea Pozzo e Pierre Legros, mentre il suo cranio è conservato nella basilica a lui intitolata a Castiglione delle Stiviere. La mandibola è custodita nella Chiesa Madre di Rosolini, in provincia di Siracusa. Beatificato da papa Paolo V il 19 ottobre 1605, Luigi il 31 dicembre 1726 venne poi canonizzato con un altro gesuita, San Stanislao Kostka, da Papa Benedetto XIII. Lo stesso pontefice lo dichiarò «protettore degli studenti» nel 1729. Nel 1926 fu proclamato patrono della gioventù cattolica da Papa Pio XI e nel 1991 Papa Giovanni Paolo II oggi Santo ,lo nominò patrono dei malati di AIDS.

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