Santa Benedetta della Croce patrona d’Europa.Oggi il ricordo
“Donna martire del suo popolo ebraico e cristiano. Patrona d’Europa, preghi e custodisca l’Europa dal cielo” così pregava Papa Francesco. L’Europa celebra oggi Edith Stein, donna di dialogo e speranza canonizzata nel 1998 da Giovanni Paolo II, come Santa Benedetta della Croce. Papa Francesco ne ha sempre ricordato l’amore e l’onestà con cui ha cercato Dio:”Il 9 agosto del 1942 moriva ad Auschwitz, quale figlia del suo popolo martoriato, Santa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein. Ebrea, filosofa, suora e martire convertita al cristianesimo, non rinnegò l’appartenenza al popolo ebraico ma ne condivise la sorte. “Illustre figlia di Israele e allo stesso tempo figlia del Carmelo”, come la definì San Giovanni Paolo II. Santa Teresa Benedetta della Croce aveva profonda coscienza di “appartenere a Cristo non soltanto spiritualmente ma anche per discendenza” “Quando ero una ragazza di quattordici anni – scrive lei stessa – smisi di praticare la religione ebraica e per prima cosa, dopo il mio ritorno a Dio, mi sono sentita ebrea”. Per la Stein ricevere il battesimo non significò dunque “rompere con il popolo ebraico”. A cambiare il corso della vita della futura santa e ad avvicinarla alla Chiesa cattolica è un evento di vita quotidiana, tanto comune quanto stravolgente: una donna che entra in chiesa a pregare con i sacchetti della spesa. “La mia miscredenza andò in frantumi e Cristo cominciò a splendere”. Nella granitica sicurezza delle convinzioni della Stein, Dio aveva dunque fatto breccia in modo irrimediabile.
“Chi sei tu, dolce luce, che mi riempie, e rischiara l’oscurità del mio cuore? Tu mi guidi con mano materna, e se mi abbandonassi, non saprei fare più nessun passo. Tu sei lo spazio che circonda il mio essere e lo racchiude in sé. Da te lasciato, cadrebbe nell’abisso del nulla, dal quale tu l’hai elevato alla luce.
Tu, più vicino a me di me stessa, e più intimo del mio intimo, e tuttavia inafferrabile e incomprensibile, che oltrepassi ogni nome: Tu, amore eterno!”
Scriveva – Edith Stein- Santa Benedetta della Croce.
C’è in realtà anche un “filo mariano” che scorre in tutta l’esperienza umana e spirituale di questa martire carmelitana. A cominciare da una data precisa, il 1917. Mentre lei, ebrea agnostica e intellettuale in crisi, brancola nel buio, non risolvendosi ancora a “decidersi per Dio”, a molti chilometri dall’università di Friburgo dove era assistente alla cattedra di Husserl, nella Città Eterna, il francescano polacco Massimiliano Kolbe con un manipolo di confratelli fondava la Milizia dell’Immacolata, un movimento spirituale che nel suo forte impulso missionario, sotto il vessillo di Maria, avrebbe raggiunto negli anni a venire il mondo intero per consacrare all’Immacolata il maggior numero possibile di anime. Vale la pena ricordarla nel giorno della sua nascita al cielo, con una frase attesa al momento che stiamo attraversando “Più si fa buio attorno a noi e più dobbiamo aprire il cuore alla luce che viene dall’alto”.