Santi Anna e Gioacchino genitori della Vergine Maria: memoria della Chiesa

Come l’antica Anna, madre di Samuele, effondeva presso il Signore le sue preghiere e faceva voto di consacrargli interamente il figlio che le avrebbe mandato, così la madre di Maria prometteva di consacrare a Dio la prole che le avrebbe concesso…. Avanzata ormai d’età e sterile, il suo stato era allora considerato come un castigo del cielo, come un’esclusione dal partecipare alla nascita del Messia. Anna però seppe pazientare e soffrire l’ignominia e il compatimento delle donne di Nazareth e Iddio le preparò la più grande consolazione, eleggendola a genitrice della Madre del Salvatore. I due si ritirarono in disparte per pregare e ottenere da Dio la grazia che arrivò con l’annuncio di un angelo: « Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo »« Veramente beata, e mille volte beata sei tu, o Anna – esclama il Damasceno – che hai messo al mondo quella bambina che Dio ricolmò di beatitudine, Maria, che il suo nome stesso rende singolarmente veneranda; la quale ha prodotto Cristo, il fiore di vita: la Vergine, la cui nascita fu gloriosa, e il suo parto sarà ancor più sublime. Noi pure, o beatissima donna, ci felicitiamo con te d’aver avuto il privilegio di darci la speranza di tutti i cuori, la prole cioè della promessa. Sì, sei beata, e beato è il frutto del tuo seno. Le anime pie glorificano il tuo germe, ed ogni lingua celebra con gioia la tua maternità. E certo, è degno, sommamente degno, lodare colei che Dio favorì di un oracolo e diede a noi il meraviglioso frutto, donde è uscito il grazioso Gesù ».

I testi canonici non ci danno notizie dei genitori della Vergine Maria; sono solo gli scritti cosiddetti apocrifi che ce ne parlano, in particolare il protovangelo di San Giacomo che risale alla prima metà del II secolo (quindi discretamente vicino a quanto vi viene raccontato). Questi scritti non sono accettati formalmente dalla Chiesa ma hanno sicuramente una influenza perché alcune notizie riportate sono ritenute autentiche o comunque in accordo con la tradizione. Lo stesso Protovangelo di san Giacomo narra di Gioacchino, lo sposo di Anna. Lo descrive come uomo pio e molto ricco che abitava nei pressi della fonte Piscina Probatica a Gerusalemme. Il 26 luglio la Chiesa fa memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori dell’Immacolata Vergine Maria Madre di Dio, i cui nomi sono conservati da antica tradizione cristiana. La fede di Anna , l’amore vivissimo a Dio, l’intima unione con Lui, l’esattissima osservanza della legge divina, la purità, la carità, la prudenza, la fortezza, tutte le virtù si intrecciarono in Lei. La santità eccelsa della Figlia doveva pure esser per lei un continuo stimolo per crescere ogni giorno nella virtù.

Maria contava tre anni ed allora Anna con Gioachino, suo santo sposo, condusse la Figliuola al Tempio e l’abbandonò nelle mani di Dio. Fu grande dolore per lei, ma lo seppe sopportare con la serenità dei giusti che vedono in tutti gli eventi un disegno della Provvidenza per il bene delle anime. La missione a lei assegnata era ormai compiuta ed ella spirava in Gerusalemme tra le braccia della figlia benedetta. Pare che la sua morte sia avvenuta all’età di 69 anni.

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