Conferenza Stampa di presentazione degli eventi culturali per la Rassegna «Giubileo è cultura» in programma nel 2024

Alle ore 11.30 di questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo in diretta streaming la Conferenza Stampa di presentazione degli eventi culturali per la Rassegna «Giubileo è cultura» in programma nel 2024.

Sono intervenuti: S.E. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell’Evangelizzazione nel Mondo; Mons. Dario Edoardo Viganò, Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali; e Don Alessio Geretti, Curatore della Mostra e collaboratore esterno del Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell’Evangelizzazione nel Mondo.

Riportiamo di seguito gli interventi di S.E. Mons. Rino Fisichella e di Mons. Dario Edoardo Viganò:

Intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella

Nella Lettera con la quale Papa Francesco nel febbraio del 2022 incaricava il Dicastero per l’Evangelizzazione di preparare e celebrare il prossimo Giubileo 2025, scriveva che «Il Giubileo ha sempre rappresentato nella vita della Chiesa un evento di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale. È su questo orizzonte che ci siamo mossi per la preparazione immediata e ovviamente per la celebrazione che ormai è alle porte con l’Indizione ufficiale che verrà compiuta il prossimo 9 maggio, festa dell’Ascensione, con la pubblicazione della Bolla.

«Pellegrini di speranza» è un motto che possiede intenzionalmente le caratteristiche universali. Tutti sperano, nessuno escluso. L’esperienza della speranza è radicata nel cuore di ogni persona come attesa di un bene e desiderio che si realizzi. La speranza è oggetto di studio da parte varie scienze: dalla letteratura alla psichiatria; dalla sociologia alla filosofia e teologia… l’esigenza di dare voce alla speranza accomuna i saperi e rende l’umanità più coinvolta in un processo di progresso e benessere. Gli auguri che in questi giorni milioni di persone si sono scambiati hanno trovato nel termine “speranza” il loro punto di riferimento privilegiato, segno che il desiderio di pace e amore che Pasqua porta con sé viene identificato come desiderio reale da raggiungere.

In questi mesi la macchina del Giubileo non si è limitata a verificare lo stato di attuazione dei lavori presenti nei vari cantieri, di cui continuiamo a confidare nella loro piena realizzazione prima dell’inizio dell’Anno Santo. Nel mese di maggio pensiamo di rendere pubblico il Programma particolareggiato di ogni grande evento che comporterà un’organizzazione straordinaria da parte della città e della santa Sede per la presenza di un numero qualificante di pellegrini che giungeranno dalle diverse parti del mondo. Pellegrinaggi diocesani e nazionali si stanno già iscrivendo e il calendario generale del Giubileo inizia a riempirsi giorno dopo giorno.

Si è più volte ribadito che il Giubileo possiede anzitutto una profonda valenza spirituale. È su questa dimensione che si concentra il lavoro quotidiano perché, come ha scritto Papa Francesco: «Ora è ormai vicino il traguardo dei primi venticinque anni del secolo XXI, e siamo chiamati a mettere in atto una preparazione che permetta al popolo cristiano di vivere l’Anno Santo in tutta la sua pregnanza pastorale». La dimensione pastorale dell’Anno Santo, comunque, non si limita alla sola esperienza di preghiera, ma si estende alla componente spirituale di tutta la persona e di ogni persona. L’indicazione che proviene dal Santo Padre: «Il Dicastero che promuove la nuova evangelizzazione saprà fare di questo momento di grazia una tappa significativa per la pastorale delle Chiese particolari», ha voluto significare per noi l’esigenza di estendere l’esperienza anche alla dimensione culturale che per sua natura si estende verso tutti e diventa un vero veicolo di condivisione di valori che precedono la fede. È per questo che fin dai primi giorni di progettazione si è dato vita anche a una Commissione culturale con l’intento di trovare le forme più adeguate per dare spessore all’esperienza giubilare. La Commissione è stata in grado di accogliere e valutare tante proposte che sono giunte da differenti parti. Alcune sono già partite mentre altre troveranno attuazione nei prossimi mesi. Mi piace, ad esempio, far riferimento al progetto “In Cammino”, un pellegrinaggio moderno tra le 14 maggiori Abbazie d’Europa ideato e promosso da Livia Pomodoro, presidente dell’associazione culturale “No’hma – In cammino”. Il Pellegrinaggio, partito dall’Abbazia di Canterbury nel luglio del 2023, attraversa sette Paesi europei per giungere poi fino a Roma nel 2025. Lo scopo principale di questa iniziativa è quello di proporre, come spiegano gli organizzatori, un vero e proprio percorso del cuore e della mente, che riunisce in sé ragione e fede, riscoperta e rispetto dell’ambiente all’insegna della speranza.

Da parte nostra, abbiamo sempre pensato al grande valore di evangelizzazione che possiedono i praeambula fidei. Sono segni ed esperienze che precedono la proposta di fede e per loro natura sono in grado di instaurare un dialogo sincero con quanti sono in ricerca di dare senso alla loro vita. È in questo contesto che abbiamo organizzato come Dicastero una serie di iniziative culturali che preparano il Giubileo e ne segneranno alcune tappe nella sua celebrazione. Il Progetto ha trovato felice riscontro presso il Commissario Governativo e l’Agenzia Giubileo 2025 così da poter diventare un’iniziativa condivisa che viene presentata alla Città di Roma. Sono iniziative di diverso carattere culturale che si compongono in una felice sintesi per corrispondere alle differenti aspettative.

Mi soffermerò su alcune iniziative che hanno già trovato riscontro molto positivo mentre lascerò successivamente la parola a due eccellenti collaboratori per entrare maggiormente nel merito delle iniziative del 2024. Mi fa particolarmente piacere ricordare, anzitutto, l’edizione dei «100 Presepi in Vaticano» che ha visto rispettivamente la presenza dell’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede nella Mostra del dicembre 2022 – gennaio 2023 dove 210mila visitatori hanno avuto occasione di soffermarsi soprattutto sui presepi realizzati in pieno tempo di guerra, come «Natale a Mariupol». O anche davanti all’albero da cui pendevano piccoli angeli, a testimonianza delle centinaia di bambini e bambine vittime innocenti dell’insensata guerra. Nel dicembre 2023 – gennaio 2024 l’Edizione ha voluto coinvolgere l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per celebrare l’VIII centenario del primo presepe di Greccio. Il Sindaco di quella città con molti concittadini ha presenziato e animato l’inaugurazione, portando inoltre un presepe storico che ha arricchito la collezione. Le visite di questa edizione sono state oltre 280mila.

Nel mese di settembre 2023 nella Chiesa di Sant’Agnese a Piazza Navona sono state esposte tre opere di El Greco che non avevano mai lasciato la Spagna. È stato un grande evento culturale che ha permesso al grande artista nato a Candia, nell’Isola di Creta, di fare ritorno a Roma dopo il suo soggiorno negli anni dal 1570 al 1576. La Mostra è stata visitata nel solo mese di settembre da 288.129 visitatori.

Il 26 novembre 2023 abbiamo voluto esprimere di nuovo un segno di solidarietà all’Ucraina organizzando il concerto con l’Orchestra “I Virtuosi di Kiev” che hanno eseguito l’opera di Antonin Dvorak, Aus der neuen Welt, nell’Auditorium di Via della Conciliazione gremito di persone che sono accorse per ascoltare un’opera importante ma poco programmata.

Tutte le iniziative culturali organizzate dal Dicastero per il prossimo Giubileo si raccolgono nel motto: «Il Giubileo è cultura». Non potevamo trovare altra espressione alla luce di quanto abbiamo espresso in precedenza. Per le differenti programmazioni, comunque, abbiamo pensato a due ulteriori espressioni che intendono caratterizzare rispettivamente i concerti e le mostre. La Rassegna musicale si raccoglie alla luce del motto: «Armonie di speranza», pensando di esprimere in questo modo un vero unico concerto che offre sentimenti di speranza. Le Mostre saranno all’insegna del motto «I cieli aperti», per indicare l’orizzonte ampio e trascendente verso cui siamo chiamati con la speranza.

Presento, anzitutto, i tre concerti che segneranno i prossimi mesi. Il primo appuntamento è per Domenica 28 aprile alle ore 17.30 presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola dove verrà eseguito per intero il celebre Messiah di G.F. Handel. È un’opera molto conosciuta ma non sempre realizzata in pienezza. Handel la compose nel 1741 e uno dei suoi pezzi più famosi, l’Halleluja troverà riscontro in questo tempo pasquale permettendo di compiere l’intero tragitto della vita di Gesù Cristo dalla nascita alla sua risurrezione. Un capolavoro senza tempo che sarà eseguito dall’Ensemble fiorentina dei “Musici del Gran Principe” diretta dal giovane Maestro Samuele Lastrucci.

Un secondo appuntamento programmato sarà il 3 Novembre 2024 alle ore 18 presso l’Auditorium di Via della Conciliazione vedrà protagonista l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che ringrazio fin d’ora nella persona del Presidente Sovrintendente Michele dall’Ongaro per la sua pronta adesione all’iniziativa. L’Orchestra diretta dal Maestro Jader Bignamini, attualmente Direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra, eseguirà la Quinta Sinfonia di Dimitri Shostakovich realizzata nel 1937, poco conosciuta al grande pubblico, ma che colpisce per la sua intensa drammaticità.

Il terzo appuntamento sarà realizzato in prossimità dell’Apertura della Porta Santa. Alle ore 18.00 del 22 Dicembre 2024, presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, la Cappella Sistina si esibirà in diverse composizioni polifoniche di Palestrina, Perosi e Bartolucci. Con i suoi 1500 anni di storia, la Cappella Sistina sotto la direzione del Maestro Marcos Pavan consentirà di vivere i giorni immediati l’apertura del Giubileo alla luce di una genuina contemplazione del mistero della fede cantato da un Coro conosciuto nel mondo intero e che eccezionalmente si esibirà nella città di Roma.

La parola passa ora a due esperti che ringrazio sentitamente per la loro collaborazione. Anzitutto Mons. Dario Viganò attualmente Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali, ma per anni Docente di filmologia presso la Pontificia Università Lateranense, autore di importanti saggi, critico cinematografico e per diversi anni Direttore della «Rivista del Cinematografo».

Dopo di lui Don Alessio Geretti della Diocesi di Udine, grande esperto d’arte e curatore di numerose Mostre tra cui desidero ricordare quella di Pietro realizzata a Castel Sant’Angelo per l’Anno della Fede, e le ormai tradizionali Mostre che ogni anno attirano centinaia di visitatori nella cittadina di Illegio, in provincia di Udine, diventata per l’occasione “capitale d’arte del Friuli”.

A conclusione

Come si può osservare siamo davanti a un programma interessante che intende soprattutto porre in essere degli “eventi” che difficilmente potrebbero trovare riscontro. Come ha scritto Papa Francesco: «Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza». Ci auguriamo che questa programmazione e quella a cui stiamo lavorando per il 2025 possano realizzare questo desiderio del Papa perché il Giubileo sia vissuto da tutti indistintamente come un momento in cui la speranza viene percepita come una forza che non delude.

Intervento di Mons. Dario Edoardo Viganò

Apertura: La porta del cielo (Vittorio De Sica e Cesare Zavattini,1945), in una copia recentemente restaurata. Un lavoro di rete tra Fondazione MAC, il Centro di ricerca Cast di Uninettuno, Officina della Comunicazione, Isacem e Cineteca Nazionale. Nello specifico dell’opera di De Sica-Zavattini, La porta del cielo racconta un pellegrinaggio di malati al santuario di Loreto. Girato, tra il marzo e il giugno del 1944, durante l’occupazione nazifascista della Capitale, le riprese si svolsero a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Nel processo realizzativo del film fu coinvolto anche Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, allora sostituto alla Segreteria di Stato. Nel suo diario Zavattini annota: «Vorrebbero [che facessi] un film tutto mio, lasciandomi totalmente libero, dico totalmente, purché il film si basi sulla morale cristiana, ma chi non è cristiano? Cristo è alle porte».

Gli altri film provengono in larga parte dalla stagione cinema in corso, selezionati dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (www.cinematografo.it):

On life (2023) di James Hawes, con il premio Oscar Anthony Hopkins nei panni del filantropo inglese Nicholas Winton

La chimera (2023) di Alice Rohrwacher con Josh O’Connor e Isabella Rossellini

Perfect Days (2023) di Wim Wenders

Foglie al vento (2023) di Aki Kaurismäki.

Poi altri titoli usciti qualche anno fa nelle sale:

L’intrepido (2013) di Gianni Amelio

Silence (2916) di Martin Scorzese

Chiara (2002) di Susanna Nicchiarelli

Il concerto (2009) di Radu Mihăileanu

Susanna Nicchiarelli e Radu Mihăileanu saranno presenti per dialogare con il pubblico.

Chiude la rassegna il film Cristo proibito (1951) di Curzio Malaparte.

L’iniziativa di svolge presso il Cinema delle Province, una delle Sale della Comunità della Diocesi di Roma. Le Sale della Comunità sono circa 500 disseminate nel territorio italiano e sono coordinate dall’ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema – www.acec.it). La Commissione nazionale valutazione film dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI offre schede ragionate sui film e serie Tv (www.cnvf.it).

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