Il Papa: A Fatima abbiamo rinnovato la consacrazione nostra, dell’Europa, del mondo al Cuore di Maria, al Cuore Immacolato di Maria. Ho pregato per la pace
Ed ecco che alla Giornata Mondiale della Gioventù il Vangelo ha proposto ai giovani il modello della Vergine Maria. Nel momento per lei più critico, [Maria] va a visitare sua cugina Elisabetta. Dice il Vangelo: «Si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39). A me piace tanto invocare la Madonna sotto questo aspetto: la Madonna “in fretta”, che sempre fa le cose in fretta, mai ci fa aspettare, perché Lei è la mamma di tutti.
Così Maria oggi, nel terzo millennio, guida il pellegrinaggio dei giovani alla sequela di Gesù. Come aveva fatto già un secolo fa in Portogallo, a Fatima, quando si era rivolta a tre bambini affidando loro un messaggio di fede e di speranza per la Chiesa e il mondo. Per questo, nella GMG, sono ritornato a Fatima, al luogo dell’apparizione, e insieme ad alcuni giovani malati ho pregato Dio perché guarisca il mondo dalle malattie dell’anima: la superbia, la menzogna, l’inimicizia, la violenza – sono malattie dell’anima e il mondo è ammalato di queste malattie. E abbiamo rinnovato la consacrazione nostra, dell’Europa, del mondo al Cuore di Maria, al Cuore Immacolato di Maria. Ho pregato per la pace, perché ci sono tante guerre da tutte le parti del mondo, tante.
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI.
Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la Sua meditazione sul recente Viaggio Apostolico in Portogallo in occasione della XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Nei giorni scorsi sono andato in Portogallo per la 37ª Giornata Mondiale della Gioventù.
Questa GMG di Lisbona, venuta dopo la pandemia, è stata sentita da tutti come dono di Dio che ha rimesso in movimento i cuori e i passi dei giovani, tanti giovani da tutte le parti del mondo – tanti! – per andare a incontrarsi e incontrare Gesù.
La pandemia, lo sappiamo bene, ha inciso pesantemente sui comportamenti sociali: l’isolamento è degenerato spesso in chiusura, e i giovani ne hanno risentito in modo particolare. Con questa Giornata Mondiale della Gioventù, Dio ha dato una “spinta” in senso contrario: essa ha segnato un nuovo inizio del grande pellegrinaggio dei giovani attraverso i continenti, nel nome di Gesù Cristo. E non è un caso che sia accaduto a Lisbona, una città affacciata sull’oceano, città-simbolo delle grandi esplorazioni via mare.
Ed ecco che alla Giornata Mondiale della Gioventù il Vangelo ha proposto ai giovani il modello della Vergine Maria. Nel momento per lei più critico, [Maria] va a visitare sua cugina Elisabetta. Dice il Vangelo: «Si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39). A me piace tanto invocare la Madonna sotto questo aspetto: la Madonna “in fretta”, che sempre fa le cose in fretta, mai ci fa aspettare, perché Lei è la mamma di tutti.
Così Maria oggi, nel terzo millennio, guida il pellegrinaggio dei giovani alla sequela di Gesù. Come aveva fatto già un secolo fa in Portogallo, a Fatima, quando si era rivolta a tre bambini affidando loro un messaggio di fede e di speranza per la Chiesa e il mondo. Per questo, nella GMG, sono ritornato a Fatima, al luogo dell’apparizione, e insieme ad alcuni giovani malati ho pregato Dio perché guarisca il mondo dalle malattie dell’anima: la superbia, la menzogna, l’inimicizia, la violenza – sono malattie dell’anima e il mondo è ammalato di queste malattie. E abbiamo rinnovato la consacrazione nostra, dell’Europa, del mondo al Cuore di Maria, al Cuore Immacolato di Maria. Ho pregato per la pace, perché ci sono tante guerre da tutte le parti del mondo, tante.
I giovani del mondo sono venuti a Lisbona numerosi e con grande entusiasmo. Li ho incontrati anche in piccoli gruppi, e alcuni con tanti problemi; il gruppo dei giovani ucraini portavano storie che erano dolorose.
Non era una vacanza, un viaggio turistico, e nemmeno un evento spirituale fine a sé stesso; la Giornata della Gioventù è un incontro con Cristo vivo attraverso la Chiesa. I giovani vanno a incontrare Cristo. È vero, dove ci sono i giovani c’è gioia e c’è un po’ di tutte queste cose.
La mia visita al Portogallo, in occasione della GMG, ha beneficiato del clima festoso di questa ondata di giovani. Ringrazio Dio per questo, specialmente pensando alla Chiesa di Lisbona, che, in cambio del grande sforzo compiuto per l’organizzazione e l’accoglienza, riceverà nuove energie per proseguire il nuovo cammino, per gettare di nuovo le reti con passione apostolica. I giovani in Portogallo sono già oggi una presenza vitale, e adesso, dopo questa “trasfusione” ricevuta dalle Chiese di tutto il mondo, lo diventeranno ancora di più. E tanti giovani, al rientro, sono passati per Roma, li stiamo vedendo anche qui, ci sono alcuni che hanno partecipato a questa Giornata. Eccoli! Dove sono i giovani c’è chiasso, sanno farlo bene!
Mentre in Ucraina e in altri luoghi del mondo si combatte, e mentre in certe sale nascoste si pianifica la guerra – è brutto questo, si pianifica la guerra! –, la GMG ha mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all’altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi! Il messaggio dei giovani è stato chiaro: lo ascolteranno i “grandi della terra”? Mi domando, ascolteranno questo entusiasmo giovanile che vuole pace? È una parabola per il nostro tempo, e ancora oggi Gesù dice: “Chi ha orecchie, ascolti! Chi ha occhi, guardi!”. Speriamo che tutto il mondo ascolti questa Giornata della Gioventù e guardi questa bellezza dei giovani andando avanti.
Esprimo nuovamente la mia gratitudine al Portogallo, a Lisbona, al Presidente della Repubblica, che è stato presente in tutte le celebrazioni, e alle altre Autorità civili; al Patriarca di Lisbona – che è stato bravo! –, al Presidente della Conferenza Episcopale e al Vescovo coordinatore della Giornata Mondiale della Gioventù, a tutti i collaboratori e ai volontari. Pensate che i volontari – sono andato a trovarli l’ultimo giorno, prima di tornare – erano 25 mila: questa Giornata ha avuto 25 mila volontari! Grazie a tutti! Per intercessione della Vergine Maria, il Signore benedica i giovani del mondo intero e benedica il popolo portoghese. Preghiamo insieme la Madonna, insieme tutti, perché Lei benedica il popolo portoghese.
[recita dell’Ave Maria]
Negli ultimi giorni, drammatici fenomeni naturali sono avvenuti in Slovenia e in Georgia, causando morti e distruzioni materiali. Prego per le vittime ed esprimo la mia vicinanza spirituale alle loro famiglie e a tutti coloro che soffrono a causa di questi disastri, mentre ringrazio quanti hanno offerto loro assistenza, in particolare i volontari.
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua italiana. In particolare, le religiose della Santa Unione dei Sacri Cuori, le Ancelle della Visitazione, le Pie Operaie dell’Immacolata Concezione e le Suore della Sacra Famiglia, che celebrano i rispettivi Capitoli generali. Care sorelle, vi auguro un sereno e fruttuoso lavoro!
Sono lieto di accogliere il concerto bandistico Città di Monteroduni; come pure i seminaristi, assieme ai loro formatori, della Comunità Semi del Verbo: possiate rinsaldare ogni giorno la fedeltà a Cristo e annunciare con creatività il Vangelo.
Rivolgo un particolare pensiero ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, che sono tanti! Oggi celebriamo la commemorazione di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), Vergine e Martire, Compatrona d’Europa: la sua testimonianza stimoli l’impegno a favore del dialogo e della fratellanza tra i popoli e contro ogni forma di violenza e di discriminazione. Alla sua intercessione affidiamo la cara popolazione Ucraina, perché possa presto ritrovare la pace.
A tutti voi la mia benedizione.