Il Papa all’Angelus: incontrando i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà: non passiamo oltre, lasciamo che il cuore si muova a compassione e avviciniamoci.
Al termine della Celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, prima della Benedizione Apostolica, il Santo Padre Francesco ha guidato la recita della preghiera dell’Angelus.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
Cari fratelli e sorelle, siamo entrati nella Settimana Santa. Per la seconda volta la viviamo nel contesto della pandemia. L’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo più provati. E la crisi economica è diventata pesante. In questa situazione storica e sociale, Dio cosa fa? Prende la croce. Gesù prende la croce, cioè si fa carico del male che tale realtà comporta, male fisico, psicologico e soprattutto male spirituale, perché il Maligno approfitta delle crisi per seminare sfiducia, disperazione e zizzania.E noi? Che cosa dobbiamo fare? Ce lo mostra la Vergine Maria, la Madre di Gesù che è anche la sua prima discepola. Lei ha seguito il suo Figlio. Ha preso su di sé la propria parte di sofferenza, di buio, di smarrimento e ha percorso la strada della passione custodendo accesa nel cuore la lampada della fede. Con la grazia di Dio, anche noi possiamo fare questo cammino. E, lungo la via crucis quotidiana, incontriamo i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà: non passiamo oltre, lasciamo che il cuore si muova a compassione e avviciniamoci. Sul momento, come il Cireneo, potremo pensare: “Perché proprio io?”. Ma poi scopriremo il dono che, senza nostro merito, ci è toccato. Preghiamo per tutte le vittime della violenza, in particolare per quelle dell’attentato avvenuto questa mattina in Indonesia, davanti alla Cattedrale di Makassar.