Il Papa: La stella è Cristo, ma la stella possiamo e dobbiamo essere anche noi, per i nostri fratelli e le nostre sorelle, con la testimonianza.
Alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Epifania del Signore, il Santo Padre Francesco ha guidato la recita della preghiera dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano. Il Papa: “La stella è Cristo, ma la stella possiamo e dobbiamo essere anche noi, per i nostri fratelli e le nostre sorelle, come testimoni dei tesori di bontà e di misericordia infinita che il Redentore offre gratuitamente a tutti. La luce di Cristo non si allarga per proselitismo, si allarga per testimonianza, per confessione della fede”. Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana:
Cristo, che è Amore, può risplendere in quanti la accolgono e attirare gli altri. Non si allarga la luce di Cristo con le parole soltanto, con metodi finti, imprenditoriali… No, no. La fede, la parola, la testimonianza: così si allarga la luce di Cristo. La stella è Cristo, ma la stella possiamo e dobbiamo essere anche noi, per i nostri fratelli e le nostre sorelle, come testimoni dei tesori di bontà e di misericordia infinita che il Redentore offre gratuitamente a tutti. La luce di Cristo non si allarga per proselitismo, si allarga per testimonianza, per confessione della fede. Anche per il martirio. Dunque, la condizione è accogliere in sé questa luce, accoglierla sempre di più. Guai se pensiamo di possederla, guai se pensiamo soltanto di doverla solo “gestire”! Anche noi, come i Magi, siamo chiamati a lasciarci sempre affascinare, attirare, guidare, illuminare e convertire da Cristo: è il cammino della fede, attraverso la preghiera e la contemplazione delle opere di Dio, che continuamente ci riempiono di gioia e di stupore, uno stupore sempre nuovo. Lo stupore è sempre il primo passo per andare avanti in questa luce. Invochiamo la protezione di Maria sulla Chiesa universale, affinché diffonda nel mondo intero il Vangelo di Cristo, luce di tutte le genti, luce di tutti i popoli.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle! Seguo con attenzione e preoccupazione gli eventi nella Repubblica Centrafricana, dove si sono recentemente svolte le elezioni, con le quali il popolo ha manifestato il desiderio di proseguire sulla via della pace. Invito perciò tutte le parti a un dialogo fraterno e rispettoso, a respingere l’odio ed evitare ogni forma di violenza.Mi rivolgo con affetto ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali, cattoliche e ortodosse, che, secondo la loro tradizione, celebrano domani il Natale del Signore. Ad essi porgo il più sentito augurio di un Santo Natale, nella luce di Cristo nostra pace e nostra speranza.Nell’odierna festa dell’Epifania si celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia Missionaria, che coinvolge tanti bambini e ragazzi di tutto il mondo. Ringrazio ciascuno di loro, e li incoraggio ad essere testimoni gioiosi di Gesù, cercando sempre di portare fraternità in mezzo ai coetanei.E rivolgo il mio cordiale saluto a tutti voi, che siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione. Un saluto speciale va alla Fondazione “Corteo dei Re Magi”, che organizza in numerose città e villaggi della Polonia, e di altre nazioni, eventi di evangelizzazione e di solidarietà. A tutti auguro una buona festa. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!