Il Papa prega per coloro che hanno perso il lavoro; non sono stati riassunti, lavoravano in nero.

Papa Francesco ha presieduto la Messa a Casa Santa Marta nel lunedì della quinta settimana di Pasqua ed  ha pregato così – Ci uniamo oggi ai fedeli di Termoli, nella festa del ritrovamento del corpo di San Timoteo. In questi giorni tanta gente ha perso il lavoro; non sono stati riassunti, lavoravano in nero. Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle che soffrono questa mancanza di lavoro – Il Papa ha poi letto l’Antifona del giorno- E’ risorto il buon Pastore, che ha dato la vita per le sue pecorelle, e per il suo gregge è andato incontro alla morte. Alleluia- Nell’omelia, il Papa ha commentato il Vangelo odierno (Gv 14, 21-26).

Di seguito la trascrizione del testo dell’Omelia:

Il passo del Vangelo di oggi è il congedo di Gesù alla Cena. Il Signore finisce con questi versetti- Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto- È la promessa dello Spirito Santo; lo Spirito Santo che abita con noi e che il Padre e il Figlio inviano. “Il Padre invierà nel mio nome”, disse Gesù, per accompagnarci nella vita. E lo chiamano Paràclito. Questo è l’ufficio dello Spirito Santo. In greco, il Paràclito è colui che sostiene, che accompagna per non cadere, che ti mantiene fermo, che è vicino a te per sostenerti. E il Signore ci ha promesso questo sostegno, che è Dio come Lui: è lo Spirito Santo. Cosa fa lo Spirito Santo in noi? Il Signore lo dice- Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto- Insegnare e ricordare. Questo è l’ufficio dello Spirito Santo. Ci insegna: ci insegna il mistero della fede, ci insegna a entrare nel mistero, a capire un po’ più il mistero. Ci insegna la dottrina di Gesù e ci insegna come sviluppare la nostra fede senza sbagliare, perché la dottrina cresce, ma sempre nella stessa direzione: cresce nella comprensione. E lo Spirito ci aiuta a crescere nella comprensione della fede, a comprenderla di più, a comprendere quello che dice la fede. La fede non è una cosa statica; la dottrina non è una costa statica: cresce. Cresce come crescono gli alberi, sempre gli stessi, ma più grandi, con frutto, ma sempre lo stesso, nella stessa direzione. E lo Spirito Santo evita che la dottrina sbagli, evita che rimanga ferma lì, senza crescere in noi. Ci insegnerà le cose che Gesù ci ha insegnato, svilupperà in noi la comprensione di quello che Gesù ci ha insegnato, farà crescere in noi, fino alla maturità, la dottrina del Signore. E un’altra cosa che dice Gesù che fa lo Spirito Santo, è ricordare -Ricorderà tutto ciò che vi ho detto-. Lo Spirito Santo è come la memoria, ci sveglia: “Ma ricordati di quello, ricordati dell’altro“; ci mantiene svegli, sempre svegli nelle cose del Signore e ci fa ricordare anche la nostra vita: “Pensa a quel momento, pensa a quando hai incontrato il Signore, pensa a quando hai lasciato il Signore”. Una volta ho sentito dire che una persona pregava davanti al Signore così: “Signore, io sono lo stesso che da bambino, da ragazzo, avevo questi sogni. Poi, sono andato per cammini sbagliati. Adesso tu mi hai chiamato”. Io sono lo stesso: questa è la memoria dello Spirito Santo nella propria vita. Ti porta alla memoria della salvezza, alla memoria di quello che ha insegnato Gesù, ma anche alla memoria della propria vita. E questo mi ha fatto pensare – questo che diceva quel signore – a un bel modo di pregare, guardare il Signore: “Sono lo stesso. Ho camminato tanto, ho sbagliato tanto, ma sono lo stesso e tu mi ami”. La memoria del cammino della vita. E in questa memoria, lo Spirito Santo ci guida; ci guida per discernere, per discernere cosa devo fare adesso, qual è la strada giusta e qual è la sbagliata, anche nelle piccole decisioni. Se noi chiediamo la luce allo Spirito Santo, Lui ci aiuterà a discernere per prendere le vere decisioni, le piccole di ogni giorno e le più grandi. È quello che ci accompagna, ci sostiene nel discernimento. Cioè lo Spirito che insegna, ci insegnerà ogni cosa, cioè fa crescere la fede, ci introduce nel mistero, lo Spirito che ci ricorda. Ci ricorda la fede, ci ricorda la nostra vita, ed è lo Spirito che in questo insegnamento, in questo ricordo, ci insegna a discernere le decisioni che dobbiamo prendere. E a questo i Vangeli danno un nome allo Spirito Santo: sì, Paràclito, perché ti sostiene, ma un altro nome più bello: è il Dono di Dio. Lo Spirito è il Dono di Dio. Lo Spirito è proprio il Dono. Non vi lascerò soli, vi invierò un Paràclito che vi sosterrà e vi aiuterà ad andare avanti, a ricordare, a discernere e a crescere. Il Dono di Dio è lo Spirito Santo.Che il Signore ci aiuti a custodire questo Dono che Lui ci ha dato nel Battesimo e che tutti noi abbiamo dentro.

Il Papa ha invitato a fare la Comunione spirituale recitando questa preghiera – Gesù mio, credo che Sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverTi sacramentalmente, Vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te-

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