Messaggio del Santo Padre all’apertura dei lavori della 42a Sessione della Conferenza della FAO
Pubblichiamo di Seguito il Messaggio con il Santo Padre Francesco invita il Presidente della 42a Sessione della Conferenza FAO, il Ministro del Clima e dell’Ambiente della Repubblica di Polonia, SE Signor Michał Kurtyka, in occasione dell’apertura dei lavori che Hanno Luogo a Roma dal 14 al 18 giugno 2021:
Messaggio di Papa Francesco
A Sua Eccellenza il Sig. Michał Kurtyka Ministro del Clima e dell’Ambiente della Repubblica di Polonia Presidente della XLII Conferenza FAO Il momento attuale, ancora segnato dalla crisi sanitaria, economica e sociale causata dal Covid-19, mostra che il lavoro svolto dalla FAO nella ricerca di risposte adeguate al problema dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, che continuano ad essere grandi sfide di nostro tempo, acquistano una particolare importanza. Nonostante i risultati ottenuti nei decenni precedenti, molti nostri fratelli e sorelle non hanno ancora accesso al cibo necessario, né in quantità né in qualità.L’anno scorso, il numero di persone a rischio di insicurezza alimentare acuta e bisognose di sostegno immediato per sopravvivere ha raggiunto la cifra più alta degli ultimi cinque anni. Questa situazione potrebbe peggiorare in futuro. Conflitti, eventi meteorologici estremi, crisi economiche, insieme all’attuale crisi sanitaria, costituiscono fonte di carestie e carestie per milioni di persone. Per questo motivo, per far fronte a queste crescenti vulnerabilità, è essenziale l’adozione di politiche in grado di affrontare le cause strutturali che le provocano.Per offrire una soluzione a queste esigenze, è importante, soprattutto, garantire che i sistemi alimentari siano resilienti, inclusivi, sostenibili e in grado di fornire diete sane e convenienti per tutti. In questa prospettiva, giova lo sviluppo di un’economia circolare, che garantisca risorse per tutti, anche per le generazioni future, e che promuova l’uso delle energie rinnovabili. Il fattore fondamentale per uscire dalla crisi che ci flagella è un’economia a misura dell’uomo, non solo soggetta al profitto, ma ancorata al bene comune, amica dell’etica e rispettosa dell’ambiente.La ricostruzione delle economie post-pandemia ci offre l’opportunità di invertire la rotta finora seguita e di investire in un sistema alimentare globale in grado di resistere alle crisi future. Questo fa parte della promozione di un’agricoltura sostenibile e diversificata, che tenga conto del prezioso ruolo dell’agricoltura familiare e di quello delle comunità rurali. Infatti, è paradossale vedere che la mancanza o la scarsità di cibo è patita proprio da chi lo produce. Tre quarti dei poveri del mondo vivono in aree rurali e dipendono principalmente dall’agricoltura per vivere. Tuttavia, a causa della mancanza di accesso ai mercati, alla proprietà terriera, alle risorse finanziarie, alle infrastrutture e alle tecnologie,Apprezzo e incoraggio gli sforzi della comunità internazionale affinché ogni Paese possa attuare i meccanismi necessari per raggiungere la propria autonomia alimentare, sia attraverso nuovi modelli di sviluppo e consumo, sia attraverso forme di organizzazione comunitaria che preservino gli ecosistemi locali e la biodiversità. ( cfr Enc. Laudato si’ , 129.180). Potrebbe essere di grande beneficio sfruttare il potenziale dell’innovazione per sostenere i piccoli proprietari terrieri e aiutarli a migliorare le loro capacità e resilienza. In questo senso, il lavoro che svolgete è di particolare importanza nell’attuale momento di crisi.Nella congiuntura attuale, per avviare la ripartenza, il passo fondamentale è la promozione di una cultura della cura, pronta ad affrontare la tendenza individualistica e aggressiva allo scarto, molto presente nelle nostre società. Mentre pochi seminano tensioni, scontri e falsità, noi, invece, siamo invitati a costruire con pazienza e determinazione una cultura di pace, che sia orientata verso iniziative che abbraccino tutti gli aspetti della vita umana e ci aiutino a respingere il virus. di indifferenza.Cari amici, il semplice schema dei programmi non basta a stimolare l’azione della comunità internazionale; Occorrono gesti tangibili che abbiano come punto di riferimento la comune appartenenza alla famiglia umana e la promozione della fraternità. Gesti che facilitano la creazione di una società che promuove l’educazione, il dialogo e l’equità.La responsabilità individuale fa sorgere la responsabilità collettiva, che incoraggia la famiglia delle nazioni ad assumere impegni concreti ed efficaci. È pertinente che «non pensiamo solo ai nostri interessi, a interessi particolari. Prendiamo questa prova come un’occasione per preparare il domani a tutti, senza escludere nessuno: tutti. Perché senza una visione d’insieme, nessuno avrà futuro” ( Omelia alla Santa Messa della Divina Misericordia , 19 aprile 2020).Con cordiali saluti a Lei, Signor Presidente della Conferenza, così come al Direttore Generale della FAO, ai Rappresentanti delle diverse Nazioni e Organizzazioni Internazionali, ed anche agli altri partecipanti, desidero esprimere la mia gratitudine per i suoi sforzi. La Santa Sede e la Chiesa Cattolica, con le loro strutture e istituzioni, sostengono il lavoro di questa Conferenza e vi accompagnano nella vostra dedizione a favore di un mondo più giusto, al servizio dei nostri fratelli e sorelle indifesi e bisognosi.
fraternamente,
Dal Vaticano, 14 giugno 2021
FRANCESCO