XIV Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo:2 aprile
Venerdì 2 aprile 2021 ricorre la XIV Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU come ricorrenza per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. Non una giornata di festa, ma momenti di consapevolezza e di riflessione, per accendere riflettori su una patologia ancora sottaciuta e per permettere una crescita consapevole della comunità sul tema. Ed in questo periodo storico di forte emergenza sanitaria causata dal Covid-19, è ancor più necessario rimarcare l’importanza della giornata del 2 aprile, per ricordare la rilevanza del sostegno e del supporto alle famiglie di persone con autismo in una fase così delicata come quella attuale. La conoscenza della realtà scientifica e umana dell’autismo è il primo passo per comprendere e sostenere chi ne soffre. Sono sempre più numerose le famiglie che vivono la problematica dell’autismo, e soprattutto ora, con il grave momento che il mondo sta affrontando, per la pandemia Covid-19, queste famiglie non possono essere dimenticate. L’Autismo è una sindrome che riguarda la persona nella sua totalità, che coinvolge ogni aspetto fisico, mentale e spirituale del suo essere unico. “L’autismo si caratterizza per la chiusura che il bambino mette in atto verso il mondo esterno. Ripiegato su se stesso, riduce ogni forma di comunicazione e di conseguenza mostra ritardi nello sviluppo di ognuna delle diverse tipologie espressive: nel linguaggio verbale, nella mimica del volto (assente), nella comunicazione corporea. Il bambino, incapace di relazionarsi, si trasforma in una torre d’avorio.” Scrive Vittorino Andreoli. Esistono infinite combinazioni della sindrome, pertanto è complesso darle un inquadramento. Questo desidera raccontare la Giornata Mondiale sull’Autismo, ma per comprenderlo occorre pensarlo come la faccia nascosta della luna, c’è, esiste, ma è misteriosa, sfuggente. “Se un bambino non ha lo stesso passo dei suoi compagni è forse perché ode un diverso tamburo. Lasciatelo camminare sulla musica che sente, quale che sia il suo ritmo”. Questo nelle parole di H. D. Thoreau.