L’impegno dell’Arma nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
L’Arma in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne vuole sottolineare l’impegno quotidiano che tutti i Carabinieri, donne e uomini, pongono in essere per contrastare tutti quei reati che vedono lesa la donna.Il più grave in assoluto è quello comunemente chiamato “femminicidio”. Rientrano nella definizione sia gli omicidi di donne che avvengono in ambito relazionale, passionale, familiare e di vicinato, sia quelli compiuti da uomini che fuori dal contesto relazionale agiscono poiché considerano le loro vittime (donne o transgender) “inferiori” in relazione alla loro appartenenza al genere femminile.Nel corso del 2018 l’Arma ha proceduto per 45 casi di femminicidio e nei primi dieci mesi dell’anno in corso per 25 casi.Ma ci sono altri reati apparentemente meno gravi che insidiano quotidianamente le donne, tra questi troviamo il fenomeno comunemente denominato “stalking”, che è ricondotto al reato di “atti persecutori” (art. 612-bis c.p.), nonché i casi di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e le percosse (art. 581c.p.) con vittime donne.L’Arma dei Carabinieri anche nel corso del 2018 ha focalizzato il proprio impegno per poter contrastare tali crimini. Lo scorso anno sono state tratte in arresto 1.608 persone per reati connessi con gli atti persecutori (pari al 55,5% di tutte le F.P.), con un incremento del 22,3% rispetto al 2017 (1.309 arresti), compresi i casi in flagranza di reato (471 soggetti a fronte dei 436 del 2017), crescita che viene rilevata anche nei primi dieci mesi dell’anno in corso (1.499 arresti: +10,3%, pari al 55,3% di tutte le F.P.).Analogamente, per i maltrattamenti in famiglia, nel 2018 sono stati arrestati 2.320 soggetti (pari al 53,1% di tutte le F.p.), con una crescita del 16,4% rispetto all’anno precedente (1.993 arresti), rilevamento positivo che si riscontra anche per gli eventi in flagranza di reato (1.054 persone a fronte delle 968 del 2017). Nel periodo gennaio – ottobre dell’anno in corso, tale aumento risulta ancor più marcato, atteso che sono state arrestate 2.614 persone (+35%, pari al 53,9% di tutte le F.P.).L’impegno dell’Arma in ambito nazionale è testimoniato anche dal totale di denunce raccolte presso le nostre caserme in rapporto a tutte le Forze di polizia operanti. Presso i Reparti dell’Arma nel 2018 sono stati denunciati il 59,4% di tutti gli atti persecutori denunciati in Italia. Simile valore percentuale viene rilevato anche nel periodo gennaio – ottobre del 2019 (60,4%).Anche per quanto attiene ai maltrattamenti in famiglia presso i Comandi carabinieri sono stati denunciati, nell’ultimo anno, il 71,7% dei reati in argomento rispetto a tutte le segnalazioni fatte alle Forze di polizia, valore percentuale che viene rilevato anche nel periodo gennaio – ottobre del 2019 (70,4%).In correlazione con la “Violenza di genere”, vanno analizzate anche le violenze sessuali. L’attività repressiva sul fenomeno condotta nel 2018 ha consentito di trarre in arresto 1.118 persone per reati di violenza sessuale (pari al 49,9% di tutte le F.P.), mentre nei primi dieci mesi dell’anno in corso sono stati arrestati 1.015 soggetti, con un incremento del 10,3%.Oltre alla quotidiana attività di contrasto dei fenomeni, l’Arma dei Carabinieri ha posto in essere una serie di iniziative volte a migliorare la prevenzione e la repressione dei fenomeni, il sostegno alle vittime e la formazione del proprio personale. A partire dal 2014 l’Arma si è dotata della “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata su Ufficiali di Polizia Giudiziaria – Marescialli e Brigadieri – inseriti nell’ambito dei Nuclei Investigativi con il compito di sostenere i reparti sul territorio nello sviluppo delle indagini, raccordandosi con la Sezione Atti Persecutori per un compiuto apprezzamento dei casi. Il personale appartenente alla Rete è appositamente addestrato presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, centro di alta qualificazione dell’Arma, ove vengono svolti annualmente corsi di formazione in materia di violenza di genere. Ad oggi sono stati svolti complessivamente 12 corsi, che hanno consentito di formare 339 unità, operanti sul territorio nazionale.Altra iniziativa è il progetto avviato con l’associazione “Soroptimist International d’Italia”, denominato “Una stanza tutta per sé”, che consiste nell’allestimento (grazie al contributo dell’associazione), all’interno di Caserme dell’Arma, di locali idonei all’ascolto protetto di donne e minori vittime di violenza. La collaborazione con Soroptimist International d’Italia ha consentito di allestire ad oggi oltre cento stanze su tutto il territorio nazionale, nonché di fornire 26 kit per la videoregistrazione ad altrettanti Comandi, da utilizzare nelle fasi di ricezione delle querele o nelle attività di escussione. Il 22 novembre 2019 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa volto a rafforzare la collaborazione sull’intero territorio nazionale, recante le linee guida da seguire per l’allestimento dei locali all’interno dei reparti dell’Arma.